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Ekatontapiliani, the Hagia Sophia of the Aegean
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Il Santuario di Ekatontapiliani è situato a Parikia, a pochi passi dal porto. Il tempio ha due nomi: Katapoliani (perché si trovava di fronte all'antica città) e Ekatontapiliani (secondo la leggenda, "Katapoliani ha novantanove porte visibili, la porta 100° è chiusa e non può essere vista. Si aprirà soltanto quando Costantinopoli diventerà nuovamente greca...").
Secondo Orlandos, la chiesa fu fondata da Agia Eleni e da suo figlio, Agios Konstantinos. Agia Eleni si fermò a Paros durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa per trovare la Santa Croce.
Ad Ekatontapiliani vi era una piccola chiesa, dove la donna pregò e fece voto di costruire un grande tempio a Paros qualora avesse trovato la Santa Croce. Alcuni sostengono che questa mantenne la sua promessa, mentre altri ritengono che il figlio lo abbia fatto al suo posto. La chiesa venne ricostruita in epoca giustinianea con archi e una cupola.
La Basilica di Santa Sofia del Mar Egeo fu iniziata da Ignatius, discepolo di Anthemios, capomaestro di Santa Sofia a Costantinopoli, e la pianta era quasi identica. Venne usato marmo proveniente da strutture antiche, come rocce calcaree e lo scisto, mentre le mattonelle della cupola e del tetto molto probabilmente vennero realizzate localmente. La chiesa comprende un gruppo di edifici, tra cui il tempio principale a croce con colonne, una zona per le donne, sei cappelle (Agios Nikolaos, Agios Anargyros, Agios Filippos, Agia Theodosia, Agios Dimitrios e Osia Theoktisti, il santo patrono di Parikia), la recinzione delle celle e l'antico Battistero risalente al 4° secolo, il meglio conservato del tra quelli ortodossi di oriente.
La Santa Bema (la zona rialzata intorno all'altare) comprende il Ciborio, una struttura di marmo sopra l'altare, sostenuta da 4 colonne classiche con capitelli corinzi e il Synthronon, il piccolo anfiteatro nell'angolo posteriore della Bema.
La festa della Panagia viene celebrata il 15 agosto, con grande devozione e una grande cerimonia religiosa.
Secondo Orlandos, la chiesa fu fondata da Agia Eleni e da suo figlio, Agios Konstantinos. Agia Eleni si fermò a Paros durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa per trovare la Santa Croce.
Ad Ekatontapiliani vi era una piccola chiesa, dove la donna pregò e fece voto di costruire un grande tempio a Paros qualora avesse trovato la Santa Croce. Alcuni sostengono che questa mantenne la sua promessa, mentre altri ritengono che il figlio lo abbia fatto al suo posto. La chiesa venne ricostruita in epoca giustinianea con archi e una cupola.
La Basilica di Santa Sofia del Mar Egeo fu iniziata da Ignatius, discepolo di Anthemios, capomaestro di Santa Sofia a Costantinopoli, e la pianta era quasi identica. Venne usato marmo proveniente da strutture antiche, come rocce calcaree e lo scisto, mentre le mattonelle della cupola e del tetto molto probabilmente vennero realizzate localmente. La chiesa comprende un gruppo di edifici, tra cui il tempio principale a croce con colonne, una zona per le donne, sei cappelle (Agios Nikolaos, Agios Anargyros, Agios Filippos, Agia Theodosia, Agios Dimitrios e Osia Theoktisti, il santo patrono di Parikia), la recinzione delle celle e l'antico Battistero risalente al 4° secolo, il meglio conservato del tra quelli ortodossi di oriente.
La Santa Bema (la zona rialzata intorno all'altare) comprende il Ciborio, una struttura di marmo sopra l'altare, sostenuta da 4 colonne classiche con capitelli corinzi e il Synthronon, il piccolo anfiteatro nell'angolo posteriore della Bema.
La festa della Panagia viene celebrata il 15 agosto, con grande devozione e una grande cerimonia religiosa.
